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domenica 16 settembre 2012

Viva la pausa.

In quei momenti bellissimi del tango, intensi che ti fanno male,  drammatici e violenti, io a volte non ci metto niente, perché il solo modo che senti per ballare quell'incanto é il silenzio.

martedì 11 settembre 2012

Un weekend

Questo post necessità di una premessa.
In questo post faccio una cosa che di solito non faccio: parlo di un evento che ci son stato, a ballare, un weekend. Non lo faccio mai di scrivere quello che ho fatto, o dove son stato, mi sembra di scrivere un diario e io un diario é una cosa che non "sparto" con piacere; sono fatti miei e i fatti miei sono timidi.
Ma questa volta è diverso perché c'é stato un evento, un weekend, e io ci son stato, a ballare, e questa volta ho voglia di scriverne, perché nell'evento son successe delle cose un po' strane.
Anche prima dell'evento son successe delle cose strane, a dire il vero. Ad esempio: l'evento era organizzato da sette associazioni diverse. Per me far organizzare lo stesso evento da sette associazioni diverse mi sembra un po' come mettere sette galli nello stesso pollaio, pensavo, Qui ci scappa il morto; E invece no.
Poi, con sette associazioni non sapevo mica se c'era posto per i non associati: metti che ogni associazione porta venti persone già hai riempito mezza maratona. Chissà se ci stiamo, dicevo. Invece poi il posto c'era.
Un'altra cosa che é successa ancor prima di iniziare la maratona era che su F.B. sul gruppo dell'evento c'era un sacco di discorsi sull'evento che stava per arrivare, e tutti parlavano dell'evento e c'erano i conti alla rovescia e sentivi che l'attesa cresceva e la fibrillazione aumentava e io pensavo, Ecco, va a finire che sarà una cagata; perché a furia di parlare una cosa, tutti parlano di quella cosa, e senti che monta l'attesa, e senti che c'é fibrillazione, poi in genere l'evento é una cagata. E invece no.
Un'altra cosa é che l'evento si chiamava IN-BOSCATI ed era descritta come una maratona in mezzo ad un bosco incantato, a contatto con la natura, con le tende, insomma una cosa abbastanza bucolica, e si ballava in un teatro a forma di foglia immerso nel bosco, che se andavi sul sito dell'evento c'era anche un video che ti faceva vedere come era stato costruito il teatro pezzo pezzo come una foglia.
E effettivamente lì c'era il bosco, gli anfratti, i sentieri, le tende, ed erano ad un metro da dove si ballava.
Ma erano separati, e il teatrofoglia non si capiva bene che era una foglia, se non avevi visto il video sul sito della maratona.
Io sono nato in campagna e per me essere in mezzo alla natura é una sensazione forte: camminare nell'erba, o nel fango, l'odore di vacca, i cani che abbaiano di notte.
Alla maratona la natura c'era, era lì, ma era come se fossimo stati sotto una campana di vetro, protetti. C'era anche la carta igienica.
Un'altra cosa strana era la maratona stessa. Quando vado ad una maratona vado per ballare, così mi diverto. In questa maratona invece succedeva il contrario: ero divertito e mi veniva voglia di ballare. Non lo so cos'era, forse la "convivialità", forse era l'effetto "prima volta" della maratona, forse era quella bimba che rideva tanto- ma non tanto quanto i parenti- forse è quell'animo romagnolo che é schivo, sborone, abissale, forse é che mi sentivo di essere tornato a casa, ma questo weekend c'era una voglia di star bene che ti faceva muovere e ti tirava in pista che pensavo quasi quasi l'anno prossimo non ci torno, chè questo ricordo forse é meglio preservarlo, sotto una campana di vetro.
Poi l'ultima cosa strana che è successa era la mia serenità nell'affrontare le perturbazioni nel volo di ritorno, che con tutte le zuppe di fagioli che avevamo mangiato pensavo " Meglio così" .





lunedì 10 settembre 2012

Quella giusta

Quando nel tango ero ancora un pischello, chiesi al mio maestro:
" Maestro, come faccio a invitare quella giusta? "
Lui ci pensò in silenzio poi mi disse, "Aspetta qui un momento".
Lo vidi ritornare con un cesto di mele.
" Scegline una e spaccala in due"disse, e dopo che l'ebbi accontentato "ora tutte le altre".
Quando finii mescolò nel cesto tutte le mele ammezzate,  trattenendone una di quella che avevo scelto in principio.
" Questo sei tu, questa é la milonga" disse indicando prima la mezza mela e poi il cesto " C'é solo una metà che ti corrisponde alla perfezione. Trovala!". Mi lasciò il cesto e la mia mela.
Affascinato cominciavo il mio compito, mentre lo vedevo ballare con la mia ragazza.