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giovedì 20 dicembre 2012

Carta dei diritti universali del tanguero.

1) Ogni tanguero é libero di dire che la musica della serata non gli piace, anche se c'é un dj alla moda.

2) Ogni tanguero ha diritto a non socializzare.

3) Il tanguero ha diritto a dire no senza addurre scuse; ha diritto a fermarsi dopo una sola tanda, anche se si sta divertendo.

4) Ha diritto a portare un décolleté.

5) Ha diritto ad ammirare un décolleté.

6) Ogni tanguero ha diritto a sbagliare, e ad un avvocato.

7) Ha diritto a ballare anche dopo i sessant'anni.

8) Ha diritto ad allontanare una persona vicina, anche fosse il partner, se questi gli impedisce di ballare con altri.

9) Ha diritto a stare in silenzio prima di una canzone, durante una canzone, tra una canzone e un'altra e dopo la tanda.

10) Ha diritto a non fare complimenti.

11) Ogni tanguero ha diritto ad eccitarsi.

12) Ha diritto ad annoiarsi.

13) Ha il diritto di far parte di un gruppo, ed é libero di non andare a ballare tutte le sere.

14) Ha diritto ad essere escluso da un evento ad invito.

15) Ha diritto a ballar male, ha diritto ad essere banale.

16) Ogni tanguero é libero di invitare tutte le persone, vip, maestri e madonne inclusi, come ha diritto al buonsenso.

17) Ha diritto ad accettare un invito, da parte di tutti.

18) Ogni tanguero ha diritto a non essere su f.b. Ed é libero di praticare altri balli.

19) È libero di non sapere nulla dell'orchestra che balla e della vita dei maestri.

20) Ogni tanguero é libero di essere se stesso.

lunedì 10 dicembre 2012

La vigilia di natale, la carta igienica e il Viagra

Si dice che chi sa fare fa e chi non sa fare insegna. E che chi non sa insegnare fa il dj, e chi non sa fare il dj fa un'associazione, e chi non sa fare un'associazione organizza eventi, e chi non sa organizzare eventi vende scarpe. E chi non sa vendere scarpe fa tutto questo insieme.
Tralasciando motivi socialmente meno nobili (soldi e fama), a me sembra che c'é tanta gente che vuole portare qualcosa al tango: allora c'é l'insegnante che inventa un metodo, il dj alternativo che scopre canzoni o il dj collezionista che riscopre canzoni, c'é l'ennesima associazione e l'ennesima milonga e l'ennesimo internationalmarathontangofestival e l'ennesima marca di scarpe.
E allora mi viene in mente la cena della vigilia di Natale giù dai miei, dove per tradizione si fa un cenone così abbondante che sarebbe da inserire nei crimini contro l'umanità, e per tradizione il primo primo é un piatto di capellini al sugo di pesce; solo che a me non sono mai piaciuti i capellini (troppo sottili) e allora un anno ho detto alla mia mamma Quest'anno aggiungo un primo, e ho fatto gli spaghetti alle vongole, che erano anche buoni, e ne ho mangiati tanti, ma poi non c'avevo più spazio per il resto. L'anno dopo non l'ho più fatto.
Quello che volevo dire é che trovo un peccato tutta questa generosità nel tango e che invece di voler dare a tutti i costi qualcosa al tango dovremmo invece cercare di prendere un po' di più dal tango, ché anche il tango é generoso, e non c'é per forza bisogno di  portargli o inventare qualcosa, che il tango esisteva anche senza il nostro metodo, o il nostro pezzo alternativo, o la nostra chicca, o le nostre scarpe.
Poi una volta ne ho parlato di questo con qualcuno, e quello obiettava, diceva Ma così balleremmo ancora il canyenge. Allora a me son venuti in mente la carta igienica e il Viagra.
La carta igienica e il Viagra sono nati molto prima della loro diffusione di massa, ma la carta igienica le persone non la volevano usare perché trovavano assurdo usare della carta pulita per sporcarla in quel modo, meglio i fogli di giornale vecchi. E pure il Viagra ha dovuto aspettare la rivoluzione sessuale per essere accettato.
 Allora penso che le vere novità non hanno bisogno di qualcuno che le inventi se non c'é gente che ne ha bisogno, e che se tutti facessero gli innovatori non ci sarebbe niente da vivere perché tutto cambierebbe troppo velocemente, e che forse se é vero che il tango vive una crisi é perché ci son troppi generosi e pochi egoisti.