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mercoledì 30 ottobre 2013

...E poi.

-...e poi, il fatto che da noi ancora si dica "uomo e donna" per indicare chi guida e chi segue...quando la smetteremo con questi pregiudizi? Gli anglosassoni, per dire, usano "leader and follower", loro separano il ruolo dal genere, mentre per noi chi segue é donna e chi guida é uomo, alimentando ancora questa idea della donna passiva e dell'uomo dominante... Non ho ragione cara?
-Certo, amore.
-Ecco, brava. Adesso se hai finito di stirare torna pure nel tuo sgabuzzino. Buonanotte.

martedì 29 ottobre 2013

Attila e Totonno.


Non era lui che aveva scelto il tango, ma neanche il tango aveva scelto lui. Quando pensava alla frase di Veron sorrideva sempre e si diceva “Che stronzata”! Era la sua perversione che aveva scelto il tango: impazziva per le gambe delle donne, per le calze che le avvolgevano e per le scarpe con i tacchi alti che calzavano quello che lui definiva il proprio nirvana: i piedi femminili! Quando in milonga entrava una donna con in mano il sacchetto delle scarpe, prima gli veniva un improvviso tic la gamba e poi iniziava a sudare freddo per l’emozione che avrebbe provato di lì a poco, quando lei si sarebbe seduta e con gesti lenti, studiati e ripetuti, si sarebbe tolta le scarpe che indossava per mettersi quelle deliziose da ballo. In quel momento smetteva di far qualsiasi cosa, si avvicinava di soppiatto e si metteva il più vicino possibile ad osservarle. Purtroppo però non era solo feticista, fosse stato per quello nessuno avrebbe notato la sua perversione, tranne forse qualche tanguera che avrebbe trovato strano vedere un uomo asciugarsi un rigagnolo di bava coi polsini mentre lei si cambiava le scarpe. Attila! Che nome buffo per un pervertito passivo, che infatti oltre ad essere feticista era anche masochista. Gli piaceva farsi procurare dolore: sceglieva sempre le milonghe più dense di ballerini, quelle che al confronto la metropolitana all'ora di punta é una gita fuori porta. A quel punto era un gioco da ragazzi mettersi vicino a qualche tanghera con i tacchi a spillo e farsi colpire e ferire durante le fasi concitate del ballo. Il grandissimo problema è che non chiedeva mai scusa, e neanche si arrabbiava: sospirava e godeva, ma non riusciva mai a dire nulla in quel momento di estasi. Al massimo biascicava un “grazie“. Chi lo sentiva rimaneva perplesso, qualcuno esterrefatto, molti si arrabbiavano, ed era per questa ragione che doveva sempre cambiare milonga, e una volta esauriti i luoghi della sua città cambiare città e addirittura regione. Fu in Emilia Romagna che avvenne l’incontro. Totonno era un ex pescatore, con il compito nelle tonnare di gettare le reti in mare. Anche lui aveva una perversione: procurare dolore al prossimo. Per fare questo invitava le donne più in carne, oppure quelle molto magre e spigolose, tipo palo della luce, e le gettava letteralmente contro le altre coppie. La scusa era semplice: si faceva passare per “nuevista”: un ballerino con poche regole e poco ordinato , che per la moda ballereccia del momento poteva permettersi il lusso di ferire o fare del male, senza che nessuno si accorgesse della sua perversione. Nella pista , durante una cortina, Totonno e Attila si guardarono e si riconobbero all'istante! Attila abbassò lo sguardo, prese una ballerina a caso e si fiondò in pista, mentre Totonno scelse Giada, una giunonica ballerina conosciuta nel panorama tanghero per il suo vezzo di mettersi dei corpetti con stecche di balena che invece di contenere esaltavano le sue procaci forme. La fortuna li aiutò! Il DJ era Andy. Andy era un DJ di tango alternativo, adorava il tango elettronico e molto veloce. Utilizzava uno megaschermo a cristalli liquidi per presentare i suoi brani. In quel momento sullo schermo apparve SANTA MARIA dei Gotan! Attila cominciò ad eccitarsi: c'era anche uno sfondo mistico-religioso che faceva da colonna sonora alla sua agognata massima perversione! Pregustò l’orgasmo osservando Totonno mentre prendeva la mira su di lui. Orgasmo che puntualmente avvenne quando finalmente Totonno gli scagliò la Giada che lo colpì precisamente sul piatto tibiale sinistro che si frantumò, con un rumore secco e sordo. La tanguera perse l’equilibrio e gli franò addosso nello stesso momento del massimo piacere prolungando l’orgasmo fino alla fine della canzone! Lo portarono via in ambulanza e tutti, a parte Totonno che ebbe una portentosa erezione, si chiesero per quello che rimaneva della serata, perchè quel pazzo continuasse a gridare GRAZIE, GRAZIE!


Feat Kanzi

sabato 26 ottobre 2013

Giovanna e Michele.



Giovanna era una ballerina naif. Era convinta che quando si trova la massima connessione con un ballerino, il seguito più naturale è farci  del sesso. Anzi, se dopo non succedeva niente ne restava delusa. 
Michele era un ballerino timido e riservato, uno di quelli che quando lo vedi ti si stampa nella memoria come le province della Basilicata, insomma. Per questo nessuno lo notò mentre ascoltava Giovanna confidare le sue idee sul tango e sul sesso alle sue amiche. Per questo o perché si era nascosto sotto il tavolo (Michele impazziva per le estremità  più lontane delle donne). Quando le tre donne si allontanarono Michele uscì dal suo posto e guardò da dietro Giovanna: le sue curve oscillavano come i passeggeri della Concordia, quando al bancone del bar iniziò a sorseggiare un mojito Michele vide la cannuccia allungarsi. Si rituffò sotto al tavolo e iniziò l’iperventilazione. Il dottore gliene aveva prescritte tre al giorno. L’occasione era di quelle da non perdere: era un bravo ballerino, il migliore del suo palazzo secondo il chihuahua del suo parrucchiere, ma il suo essere introverso spesso gli impediva di lasciarsi andare. Questa volta ce l’avrebbe fatta, quando gli sarebbe capitata ancora una chance del genere? Con decisione attraversò la pista, non curante delle scarpe e dei santi che gli tiravano dietro tutti i ballerini. 
–“Ciao, ti va di farti una tanda?" (e con essa anche il sottoscritto, pensò Michele). 
Lei gli sorrise. Il cuore di Michele era diventato un rullo di tamburi, il che aumentava anche suspense. 
-“Si, un ultimo sorso e vengo”. -“Anch’io”, si trattenne dal risponderle. Per calmare la sua eccitazione cercò di figurarsi le immagini che lo rendevano più triste: bambini africani con mosche che gli ronzano attorno, bambini che ti ronzano attorno come mosche africane, Brunetta. Funzionò, era di nuovo padrone del suo corpo. Era la sua occasione e non voleva sprecarla, aveva già pensato ad una strategia: un abbraccio leggero, che piano piano diventa più forte e avvolgente, alle donne piace sentirsi al sicuro: questa mossa gli avrebbe fruttato almeno un limone. Poi avrebbe mantenuto l’abbraccio stretto, cercando il contatto in un solo punto, ma aprendo un po’ l’abbraccio durante gli ocho, per farle strusciare i seni sul suo torso. Immaginò i capezzoli duri e appuntiti poggiati su di se, questo gli causò una scossa pari al settimo grado della scala Hurtado…Brunetta con delle mosche che gli volano intorno…tornò in se. Calcolò che se tutto fosse filato liscio lo struscìo gli avrebbe fatto guadagnare un buon pompino. Ma senza ingoio, per l’ingoio ci voleva ben altro, e lo sapeva, solo con dei cambi di dinamica repentini poteva ottenere l’agognata e lasciva pratica sessuale. Osservò la pista: era abbastanza affollata, ma permetteva ancora dei cambi di dinamica rapidi. Il fondo della sala era in penombra, ed é lì che si sarebbe giocato la sua partita. Entrando in pista si ripassò le regole base: testa in su, non correre, tieni la destra, scegli una buona coppia davanti a te, gomito giù, lacci allacciati, polsino girato, sorridi, alito ok, patta chiusa. 
Inizia la musica. Gotan Project! “O Minkia!“ Pensò. Fu solo a metà tanda , dopo aver provato più volte, senza riuscirci a strofinarsi, e dopo aver pensato di uccidere dopo mille tormenti il DJ , che sorrise …:”meno male che mi hanno ripristinato il Wi Fi e posso tornare a vedere You Porn !”.
Feat with kanzi

venerdì 18 ottobre 2013

giovedì 17 ottobre 2013

Una proposta.

D'Arienzo: El rey del compas. Bello, efficace, elegante, vero. 
Ma perché fermarsi qui? 
Io propongo:
Di Sarli: il principe della melodia.
Fresedo: Il duca della dolcezza.
Pugliese: il conte della passione.
Canaro: Ministro del tesoro, con delega alla semplificazione.
Gotan: assessore allo sport.

Crisi e tango.


  • -Allora,come va? -Come va, come va. come vuoi che vada, con questa crisi. -Che crisi? -Come che crisi: la crisi.La crisi globale! -Cosa ne sai tu della crisi globale, che non hai mai avuto un soldo in vita tua. -Che c'entra, la crisi é globale, riguarda tutti e tutto. Anche io la sento la crisi.Io ad esempio, gli starnuti ora mi escono più poveri. -Ma che cazzo dici? -Davvero, ti giuro: io prima mi facevo di quegli starnuti che erano una bomba,volavano via i cappelli. Adesso é una cosa piccola, chiusa, eccì, ecco cosa esce: eccì; mi vergogno quasi a starnutire. -Ma va a cagare, va. -Magari potessi, anche il settore letame é in crisi,non lo sai? Prima, con la lira andare in bagno era un piacere, ora, una, due palline massimo alla settimana. Vacca la crisi. Sai, sto pensando di trasferirmi in Germania, così ti faccio vedere io che starnuti, magari mi viene anche un po' di accento tedesco, faccio volare i cappelli, tipo bomba. E le cagate, sai che cagate escono in Germania? Ti faccio una cagata, una montagna, anzi, una bomba.
    -E il tango?
    -Il tango cosa?
    -Il tango, il tango, manca il tango. Siamo o non siamo su un sito di tango?
    -Ah, povero te, si vede che non hai letto il sottotitolo. Il sottotitolo dice: pane, tango e fantasia.
    -E allora?
    -Questa é la fantasia.
    - No caro, un po' di tango ci vuole sempre: non c'é scritto pane o tango o fantasia, c'é scritto pane tango e fantasia. Ci vuole il tango, e anche un po' di pane.
    - E dove lo trovi il pane, co 'sta crisi. Forse una brioches...
    -Vabbe', niente pane, ma almeno mettici una chiusura di tango.
    - Se insisti... c'é talmente tanta crisi che l'altra sera il dj faceva le tande da tre.
    -...mhm, un po' fiacca, non puoi fare meglio?
    -Mhm...c'é talmente tanta crisi che D'arienzo é diventato viceassessore del compas.
    -Ancora non ci siamo, sforzati un po' di più.
    -...e se facessi una chiusura su Berlusconi? Ci sta sempre bene...
    -Allora dobbiamo cambiare sito: pane tango e Berlusconi.
    -...vabbé finiamola qui che é meglio.
    -ecco, finiamola qui. Tanto, ormai, co sta crisi.

lunedì 14 ottobre 2013

Inno a San Pugliese.




San Pugliese en la milonga
toca con toda la banda,
toca el piano suavemente,
por el gusto de la gente.


*Viva viva San Pugliese
protettor de los tangueros,
viva viva San Pugliese 
los tangueros son con ti.

Ma a Canaro diavulazzo,
no le gusta este andazzo,
attrapado par l'envidia
busca un piano de sortida:

"Una fiala puzzolente
en el medio de la ronda
cosi sortirà la gente
por la puzza moribonda".


Viva viva San Pugliese
protettor de los tangueros,
a Canaro fai atencion
es un furbo maricon.

Quando el tanfo nauseabondo
s'enpossiessa de la sala
San Pugliese non dispera 
el miraculo farà.

Con un gesto de la mano
deplaca los bandoneonista
che nel centro de la pista 
tocan con mucho fervor.


Viva viva San Pugliese
lindo y fuerte como un toro,
faje er culo a Canaro,
mas flaco que un vitellin.

Este suflo musicale
la lordura fa volare,
l'aria redivien cortese
grazie al nuestro San Pugliese. 

Viva viva San Pugliese
protettor de los tangueros
Viva viva san Pugliese
los tangueros son feliz.



*coro di vergini tanguere.

giovedì 10 ottobre 2013

Perle di saggezza/2.

"La vita é una soglia, devi attraversarla per sapere cosa c'é fuori".
Usho.

" La vita va tagliata sottile sottile sottile"
Asho.

"La vita é Mamma sto a cena fuori"
Esho.

" La vita é pesante"
Oh...Issho...oh...Issho.

"La vita é un giro di valzer".
L.Isho.

"La vita é un brivido lungo la schiena che vuole ushire: inondane il mondo".
P.Isho.

"La vita é fatta a scale, c'é chi scende e c'é chi cade".
L.Isho2

"La vita é Sono 120g. Signo' che faccio?"
L.Asho.

"La vita é corta ma tenera".
M.Osho.


Chiedo scusa.

lunedì 7 ottobre 2013

Come se fosse stato.

Ogni tanto mi capita di trovare insegnanti che dicono Prima ero ingegnere, ora insegno, oppure prima ero avvocato ma ora sono più felice, oppure prima ero consulente finanziario,  ma non ne potevo più, adesso guadagno meno ma sono più felice. Ma non mi é ancora capitato di trovare uno che dicesse Prima ero giardiniere, o contadino, muratore, elettricista, o prima facevo le pulizie, ero meccanico, pastore, tassista, e ora faccio l'insegnante di tango, e sono più felice.
Allora penso o che questi ultimi, cioè quelli che fanno lavori socialmente meno nobili, non sanno lasciarsi andare, non sanno sognare e si accontentano di quello che hanno, oppure che questi ultimi sono più felici dei primi.
Ne conosco solo uno che prima lavorava al McDonalds e ora fa l'insegnate di tango, e anche lui é felice, come se fosse stato un ingegnere.

Al nuevo

Al nuevo preferisco l'usato sicuro.
In comode tande.

giovedì 3 ottobre 2013

Il tango é tutto.

- E basta con questa storia. Milonguero, salon, nuevo, aperto... Non se ne può più. Il tango é tango-e-basta. Pensa di più a ballare, non rinchiuderti in una definizione! Esplora, sii curioso, conosci tutto...
- Ho capito, ma ancora non mi ha risposto: senza piombo o diesel?
- Eh?
- Signora vuol fare benzina o no?
- E questa sarebbe una mirada?
- No questo sarebbe un benzinaio ed é lei che é venuta qui...
- Già perché secondo lei donne non devono guidare, e magari neanche  invitare.  Adesso vengo a ballare con mia madre e le chiediamo il permesso di invitarmi...oh santo cielo, siamo ancora al medioevo qui. Open your mind...Apra apra tutto!
- Ah ho capito, vuole che le controlli l'olio? Apro il cofano...per favore, spenga la macchina e tiri il freno, é un po' in discesa, oppure metta la marcia.
- Ecco, lo sapevo! Sempre con queste marcette! marcettine qua, marcettine là...  gnegnegne, gnegnegne, che palle! Il tango si é evoluto, il tango non é solo quello degli anni venti, non é solo l'epoca d'oro. non é solo il nuevo. non é solo l'elettronico. Il tango é tutto. TUTTO!
- Ok, ho capito, si calmi, non c'é bisogno di urlare. Ora le faccio il pieno...
 ...
- ... allora, sono 60 di benzina e 20 l'olio fanno 80 euro.
-Cosa??? 80 euro? Ma se non é neanche argentino...
- Ma signora, apra la mente: l'origine non é sinonimo di garanzia. Basta coi pregiudizi! Cos'é questa storia del benzinaio della Esso, quelli della Q8, quello della Shell...Per dirle, conosco un benzinaio di un grande autogrill sull'autostrada del sole, non faccio nomi, una volta l'ho visto mettere la pressione a 3 su un pneumatico da 2 e 80...