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martedì 29 aprile 2014

La rivolta dei bolei.

E venne il giorno dello sciopero del boleo. C'erano tutti, c'era il boleo avanti, quello di lato, par atras, il boleo linea, quello basso, alto, doppio, non mancava nessuno. Misero da parte i vecchi asti su chi fosse il boleo migliore, il momento era difficile per tutti. In troppe milonghe ormai erano vietati i bolei, e la reputazione di "passo pericoloso" li aveva sfiniti. Senza parlare di tutti gli abusi nei loro confronti.
In una giornata che passerà alla storia come "La rivolta dei bolei" decisero di non scendere più in pista fino a quando non fossero stati accontentate le loro richieste:
-pari dignità con gli altri passi,
-Una campagna di sensibilizzazione nelle scuole di tango, con proiezione di video documentari nei quali fosse  mostrato chiaramente che il boleo é uno mezzo artistico, e che certamente può essere pericoloso, ma dipende da come lo si usa. Come una mazza da baseball con la quale puoi giocarci o rompere ossa, ma non per questo ci sognamo di togliere dalla circolazione le mazze da baseball.
-Un riconoscimento pubblico sul valore apportato dai bolei nell'interpretazione dei brani, dagli accenti alle accelerazioni, senza dimenticare le pause ecc ecc.
-Dei corsi dedicati all'insegnamento della varietà espressiva dei bolei, che non sono solo la frustrata per vincere il primo premio nel concorso "tacco in alto".
-Dei programmi di gestione del tempo e dello spazio. Secondo i bolei esiste un momento opportuno e uno spazio opportuno per ogni boleo-come per ogni passo- l'uso corretto del boleo rende felici noi e gli altri. E i bolei stessi. 

La storia racconta che quando la razza tanghera si ritrovò impossibilitata ad effettuare bolei in milonga non passarono neanche ventiquattro ore prima che tutte le richieste dei bolei fossero esaudite.