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sabato 27 luglio 2013

mercoledì 24 luglio 2013

Stage di tango con Rocco Siffredi



Se ti senti male vedendo i prezzi di uno stage, di un festival, di una lezione privata ecc. se ti senti fregato a pagare 30 euro per restare stipato un'ora in una stanza con altre 60 persone, e alla fine della lezione ti rendi conto che il maestro neanche si é accorto che esisti; se "certo 40 euro per una milonga sono tanti, ma visto che location?" ti fa girare le palle, se pagare 200 euro una privata ti brucia...Ma anche se...TI PIACE farti tutti gli stage/festival/private coi  tuoi maestri preferiti perchè ti devono vedere che li segui dappertutto perché devon sapere quanto ti piacciono, e più paghi più godi...
questo é l'evento che fa per te!
Lo stage degli stage. 
Questo corso é propedeutico a tutti gli altri eventi di tango ai quali vorrai sottoporti, dopo questo seminario tutti gli altri eventi saranno indolore...Il modo più pratico per imparare a dare via i tuoi soldi e la tua dignità senza soffrire più, anzi, magari ti piace pure...
Lo stage che ti aprirà la mente.
Lo stage che dilaterà il tuo cuore.

Il corso é consigliato soprattutto agli stranieri, gli italiani, dopo tutti 'sti anni di pratica, siamo maestri. 

Porque el tango es un baile popular.

martedì 23 luglio 2013

Filastrocca dell'ocho.

C'era una volta un Perno,
veniva da Lecco e Chianti,
Passo era di Salerno...
fecero un ocho avanti!

Ma l'ocho appena nato
era alto men d'un metro,
timido indietreggiava:
divenne un ocho indietro.

E indietro indietreggiando
giunse fino a Belgrado,
lì si taglio i capelli
ed ecco l'ocho cortado.

Con il capello corto
salì sopra un gran pero,
il freddo l'intirizziva.
e l'ocho fu milonguero.

Dal pero infreddolito
saltò fino a Livorno,
e si sentì felice:
é l'ocho con adorno.



domenica 21 luglio 2013

Forse sono uno.

Cioè, secondo me ce ne son pochi di ballerini stilosi, cioè che hanno stile, perché per me il vero stile é quello che quando lo vedi te lo dimentichi e non lo vedi più. Vedi altro, vedi la naturalezza. Invece di stilosi di quelli che si vede che son stilosi, col passo lungo perché é stiloso fare il passo lungo, di quelli ne vedi tanti. E mi piacciono meno, perché sembra che fanno una cosa perché é figo fare quella cosa, cioé essere stilosi. Lo stesso discorso vale per i musicali, quelli che ballano la musica, per me ce ne sono pochi che son veramente musicali, perché quello veramente musicale, tu quando lo vedi ballare, la musica te la dimentichi, non ha bisogno di ballare tutte le notine della canzone, quel momento l'ha già passato, o forse non l'ha mai avuto. Insomma, a pensarci bene forse sono uno che di ballerini bravi ce ne son pochi, secondo me.

venerdì 19 luglio 2013

Secondo giro.

La cosa bella non é tanto il piatto di pasta che ti fai, alle quattro del mattino tornando dalla milonga, ma il secondo giro, il richiamino con la pasta rimasta nella padella dal primo giro, e ti vengono in mente le tande che ti sei ballato.

sabato 13 luglio 2013

Per ballare bene il tango devi imparare le lingue (e se c'hai anche qualcosa da dire é meglio. O forse no).


Io, mi capita di andare in giro per ballare, e in giro a ballare a volte ci trovi gli stranieri, ché ballano anche gli stranieri. E con gli stranieri ci parli straniero, in genere. E hai voglia di imparare le lingue, per parlarci con gli stranieri.

Conosco qualcuno che ne parla sette, di lingue. E balla pure bene.

Allora ti dici che é bene imparare le lingue. Per aver qualcosa da dire agli stranieri, ma poi penso: ma che c'avrò da dirgli a tutti 'sti stranieri?
Perché io parlo poco, soprattutto quando ballo, mi sembra maleducazione, é come parlare mentre si mangia, o mangiare colla bocca aperta. Non si fa, mi dico.
E poi mi ricordo quella volta di tanti anni fa che per la prima volta ballai con una francese, in Spagna,  e un po' di inglese lo masticavo e lei lo masticava pure, forse l'aveva anche digerito credo, ma in Spagna con quella francese alla fine di ogni canzone cercavo le parole da dirgli, ma niente, un balbettio che non vi dico, che figura, pensavo. È che l'emozione mi intasava tutto.
Ma c'era qualcosa di bello, oltre l'imbarazzo, tutto sembrava più denso.
E allora niente, penso che sia bello imparare le lingue, così capisco meglio se sto in silenzio perché sono ignorante o se sto in silenzio perché sono troppo emozionato per parlare.